giovedì 28 aprile 2011

I furbetti del quartierino
di Maurizio Bisozzi


Italia, patria di pizza e mandolini, di escort e di festini, di Enrico Toti e Mimmo Scilipoti, di mamme proverbialmente sempre incinte di idioti. Terra di Navigatori, ormai solo satellitari; di Santi, anzi di martiri: vecchietti con la pensione minima. Quanto ai Poeti, non li trovi più nemmeno al Ministero della Cultura.
Solo una figura resiste all’usura del tempo: il “furbetto del quartierino”. Due esempi per tutti: l’Aifa taglia i prezzi di rimborso dei generici per allinearli alla media europea. Misura civile, giusta, europeista, ma incompleta. Correttezza vorrebbe che a questo punto si allineassero a livello europeo anche le modalità di rimborso dei farmaci forniti al SSN, nonché i prezzi dei farmaci “a marchio”. Troppo equo chiedere di essere europei su tutto e non solo su quello che fa comodo?
Il secondo non è da meno: la Asl di Lecce ha stipulato un accordo con farmacie e parafarmacie della zona per estendere il Cup a queste due figure. Ricordo ai pochi che le parafarmacie sono esercizi commerciali privi di qualsiasi regolamentazione che non sia quella del commercio: possono cioè aprire dove – anche accanto ad una farmacia – come – basta una semplice comunicazione al Comune – e quando – non c’è obbligo di turni e/o di chiusura il sabato, la domenica e festivi.
In questa anarchia normativa, però, la Asl le battezza testualmente: “Presidi sanitari diretti da un laureato in farmacia che può quindi garantire la necessaria competenza tecnico-professionale e il corretto trattamento dei dati sensibili”.
Non so voi, ma io ho un concetto diverso di presidio sanitario: non è la presenza del laureato, ma sono la struttura e il personale preposto a fare il presidio. Altrimenti potremmo definire tale pure una pizzeria, purchè diretta da un farmacista.
Non so voi, ma io ho un concetto diverso della preparazione professionale del farmacista e mi sembra estremamente riduttivo esaltarne le competenze tecnico- professionali nel prenotare un appuntamento dal proctologo.
Qualcuno dovrebbe spiegare al Responsabile – un nome che sembra la maledizione italiana del momento – della Asl, che attualmente il delicato ruolo per il quale si invocano elevate competenze e il corretto trattamento dei dati sensibili, è disinvoltamente ricoperto da un semplice impiegato di concetto di livello non apicale.
A meno che, e qui si mostra l’italico ingegno, tutta questa sviolinata al farmacista non nasconda altarini, svelati poi impudicamente nel punto centrale dell’accordo. Vado a citare: “I titolari sopporteranno direttamente tutti i costi diretti e indiretti conseguenti le operazioni da essi effettuate”
Eh sì, cara Asl, ti ci voleva decisamente una figura del genere per quel ruolo; qualificata, competente e, solo casualmente, anche gratuita. Stefano Ricucci, guru dei furbetti, è stato superato dagli allievi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento:

Posta un commento