sabato 9 aprile 2011


Attenti a quei due 
Post di Maurizio Bisozzi
Farmacista titolare, Roma

Primavera: scoppiano le allergie, dilagano i pruriti. Per lenire i secondi, causati dalle prime alle farmacie, il Cerm ci offre l’ennesimo studio omnibus sui mali economici del Bel Paese. L’economia ristagna? Non per colpa di una sfavorevole congiuntura internazionale o per gli insufficienti provvedimenti governativi in merito, macchè! Non scomodiamo i massimi sistemi, metti negli autogrill l’aspirina a disposizione del viaggiatore notturno e il Pil partirà come un fuoco d’artificio.
Nello studio appena partorito dai professori Salerno e Pammolli si chiarisce finalmente perché il generico non decolla in Italia: colpa delle farmacie. Inutile far timidamente notare ai due illustri che, se il generico sopravvive in Italia, è solo per il contributo dato dal farmacista alla sua diffusione. Contributo riconosciuto in sedi ufficiali anche dalle Regioni: visto che evidentemente se ne vendeva troppo, sono corse ad abbassare il margine di guadagno al farmacista.
Un regalo all’industria del griffato? Non per la coppia di economisti, anzi: se si vuole spezzare la parassitaria rendita di posizione e far decollare il consumo del generico, bisogna diminuire il margine del farmacista sul generico. Insomma, togliamo motivazioni e spinte economiche, e poi lamentiamoci che non se ne vende abbastanza.
Colpa del farmacista è ovviamente la difesa della Pianta Organica, strumento democratico che tutela il paziente nelle aree meno favorite del territorio. State “attenti a quei due” e scoprirete che lo sfascio della capillarità del servizio farmaceutico porterebbe un risparmio del 10% sulla spesa farmaceutica.
Il problema di coprire penosi chilometri da parte dell’anziano per approvvigionarsi di medicine è del tutto indifferente alle logiche dell’Economia.
Per farla breve, inutile lambiccarsi per trovare le cause del dissesto dei conti pubblici, non serve indagare sulla moltiplicazione delle poltrone o gli sperperi del pubblico denaro, è più semplice entrare in farmacia.
Lì si trova il vaso di Pandora, la madre di tutte le malversazioni,e non da oggi. Alcune correnti di pensiero economico più avanzate postulano che delle dieci piaghe d’Egitto, almeno tre  - il 30%! – si sarebbero evitate liberalizzando gli sciamani  del faraone. O che consentire la libera professione dei guaritori filippini avrebbe portato al risparmio di almeno il 25% dei danni provocati dallo tsunami di pochi anni fa.
E che dire del disastroso terremoto che ha messo a terra il Giappone? Basta guardare la rigida legislazione nipponica in campo farmaceutico per capire l’origine di tutti i mali.
Non mi resta che augurarmi una rapida e completa liberalizzazione del sistema distributivo del farmaco prima che arrivi la fine del mondo preconizzata dai Maya nel prossimo 2012. Già sapete a chi il Cerm darebbe la colpa, no?

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